Le castagne sono ricche di proprietà nutritive, utili per una carica di energia indispensabile nel periodo del cambio di stagione. La castagna è ricca di acqua, amidi, amminoacidi e di vitamine (A, gruppo B, C, D) che aiutano a combattere la debolezza e contengono grandi quantitativi di sali minerali (su 100 grammi sono presenti 395 mg di potassio, 81 mg di fosforo, 30 mg di calcio e 0,9 mg di ferro, oltre a magnesio, sodio, manganese, zolfo e altri) e di l’acido folico, preziosissimo per le donne in gravidanza per il buon sviluppo del feto nei primi mesi.
La castagna ha un indice glicemico pari a 60, più basso di quello della farina classica bianca (70) e pari a quello della farina integrale. Significa che una castagna farà molto meglio di una stessa quantità di grissino, sia in termini “diabetici” che di ingrassamento e controllo della fame. Perciò qualche castagna fa meno male di una fetta di pane bianco, almeno per quanto riguarda gli zuccheri.
Ma è vero o no che fanno ingrassare?
L’apporto calorico varia a seconda della modalità di cottura. Per 100 grammi di castagne le calorie variano da 100, se sono fresche (pulite dalla pellicola che le avvolge), a 120, se bollite; raggiungono quota 190 calorie, quelle arrostite, e circa 300, se sono secche.
Quindi le castagne non fanno ingrassare in senso assoluto, ma dipende tutto dalle quantità che se ne mangia. Naturalmente se si sta seguendo una dieta bisognerà tenere presente delle kcal ingerite e diminuire l’apporto di pane o di pasta per poter gustare qualche castagna in più. E’ perciò consigliato mangiarle massimo tre volte a settimana e come spuntino. Per consumarle, conviene introdurre piccole porzioni in modo controllato ad esempio alla fine di un pasto, al posto di una porzione di frutta oppure considerarle una consistente merenda.
La quantità consigliata è 100 gr che corrispondono circa a 6 castagne medie e se si è a dieta è meglio preferire quelle bollite evitando le marmellate a base di castagna e i marron glacé.
E’ importante ricordare che il consumo di castagne riduce poi i livelli di colesterolo nel sangue. Il decotto di foglie di castagne è un toccasana contro i malanni di stagione, come raffreddore e tosse, e le fibre, in azione insieme all’acqua, sono di grande aiuto per l’attività dell’intestino. La vitamina B2 invece è un valido rimedio per la cura del fegato.
Le castagne spesso sono sconsigliate a chi soffre di aria nello stomaco, di colite e di gastrite.
L’aria nella pancia con gonfiore addominale a seguito dell’ingestione delle castagne dipende dal fatto che le castagne (così come i legumi, fra l’altro, che sono ricchi di amidi) hanno parecchi oligosaccaridi (carboidrati complessi) che il nostro organismo non riesce a digerire correttamente. La digestione, ad opera dei batteri intestinali, provoca un aumento del gas nell’apparato gastrointestinale e della flatulenza. Il trucco? Mangiarle sempre cotto e mangiarne in quantità ridotta: in questo modo niente gas e niente mal di pancia.
Dott.ssa Monica Giovacchini