Mantenere un’adeguata idratazione è fondamentale, per questo è indispensabile assumere acqua quotidianamente, rispettando le esigenze fisiologiche che variano a seconda dell’età, dell’attività fisica, dello stato di salute e delle condizioni climatiche. Oltre all’acqua, altre bevande e alimenti possono contribuire al mantenimento di una corretta idratazione.
Il modo più immediato e salutare per idratarci è sicuramente attraverso l’acqua. Tuttavia, sebbene possa sembrare scontato, bere acqua non è un’abitudine così largamente diffusa.
La struttura chimica dell’acqua è molto semplice: due atomi di idrogeno legati ad uno di ossigeno. Nonostante questa semplicità, l’acqua è fondamentale per la sopravvivenza, ragione per cui rappresenta circa il 60% del peso corporeo negli adulti (l’85% nel neonato e il 50% nell’anziano).
L’acqua, infatti, è indispensabile per svolgere tutte le reazioni biochimiche e i processi fisiologici che avvengono nell’organismo.
Ricordiamo per esempio che l’acqua:
– agisce da solvente per la maggior parte dei nutrienti, svolgendo un ruolo cruciale nei processi digestivi, di assorbimento, trasporto e utilizzazione dei nutrienti stessi (tra cui i sali minerali, essenziali per l’organismo);
– consente l’eliminazione delle scorie metaboliche;
– è fondamentale per consentire alle superfici respiratorie di svolgere adeguatamente la loro funzione: mantenendole umide permette lo scambio ossigeno/anidride carbonica;
– agisce come “lubrificante”, con funzioni di ammortizzatore in articolazioni e tessuti;
– è cruciale per la termoregolazione: processo che consente all’organismo, aumentando o diminuendo la sudorazione, di mantenere costante la temperatura corporea;
– consente che il pH (equilibrio tra sostanze acide e sostanze basiche) dei vari distretti dell’organismo sia mantenuto ai livelli corretti.
È quindi evidente che mantenere un corretto bilancio idrico corporeo (il rapporto tra entrate e uscite dei liquidi) è vitale.
Quanta acqua bisogna bere?
Come tutte le sostanze che compongono il nostro organismo, anche l’acqua viene persa e consumata continuamente, per questo deve essere costantemente integrata. È stato stimato che, in ambienti termici moderati, un adulto sano e sedentario perde circa due litri di acqua al giorno.
Per reintegrare questa quantità basteranno un paio di bicchieri a pasto e altri quattro durante la giornata.
Tuttavia, i fabbisogni di liquidi variano molto a seconda delle condizioni fisiologiche, patologiche, climatiche e in base al livello di attività fisica svolto.
Che tipologia di acqua scegliere?
L’equilibrio idrico, quindi, deve essere mantenuto bevendo essenzialmente acqua, tanto quella del rubinetto quanto quella imbottigliata, entrambe sicure e controllate.
Esistono varie tipologie di acqua e, a seconda della fonte scelta, vi si possono trovare disciolti vari tipi e quantità di minerali, come calcio, magnesio, potassio e cloro.
Il calcio presente nelle acque, sia quelle in bottiglia sia del rubinetto, a seconda delle zone geografiche, si presenta sotto forma di carbonato di calcio, che è altamente biodisponibile, ovvero molto assorbibile dall’organismo. Con 1,5-2 litri di alcune acque ricche in calcio, chiamate “calciche”, si può addirittura arrivare a coprire 1/3 del fabbisogno giornaliero di questo minerale.
Esistono varie tipologie di acque minerali a diverso contenuto di sali, questo valore viene indicato con il termine “residuo fisso (RF) dell’acqua” ed è sempre presente sulle bottiglie. RF esprime proprio la quantità di minerali disciolti in un litro d’acqua dopo evaporazione a 180° C.
In base a tale valore le acque vengono classificate in quattro categorie:
1. minimamente mineralizzate (RF <50 mg/L);
2. oligominerali (50< RF <150 mg/L);
3. medio minerali (500< RF <1500 mg/L);
4. ricche di minerali (RF> 1500 mg/L).
Al supermercato ci troviamo spesso ad acquistare acque povere di sodio. Perché, anche se non sappiamo bene per quale motivo, siamo convinti che l’acqua a basso contenuto di sodio faccia bene alla salute. Quante volte, tra le numerose bottiglie sullo scaffale, nell’indecisione abbiamo scelto l’acqua Rocchetta, l’acqua Vitasnella o l’acqua Lete?
Partendo dal presupposto che il nostro corpo non può vivere senza acqua, certamente sappiamo che dobbiamo bere una quantità sufficiente di acqua, che generalmente quantificata in un litro e mezzo in media al giorno. Ci ritroviamo quindi a bere acqua quando abbiamo sete, ma a volte anche quando non abbiamo sete, perché sappiamo che “fa bene”.
Se siamo donne (ammettiamolo!) il motivo principale per il quale beviamo molto è che sappiamo che l’acqua aiuta a contrastare ritenzione idrica e cellulite, inestetismi che colpiscono quasi il 90% della popolazione femminile.
L’acqua Vitasnella: l’“acqua che elimina l’acqua”. L’acqua Rocchetta: l’acqua che fa “fare tanta plin plin”. Le parole della pubblicità ci rimangono in testa, e così davanti allo scaffale scegliamo questi marchi pensando che, favorendo la diuresi, ci aiuteranno più facilmente ad eliminare i liquidi in eccesso e la pelle a buccia d’arancia.
Pensiamo poi all’acqua Lete. Chi non ricorda la famosa particella di sodio? “Ohoh! C’è nessunooo?” No, perché il contenuto di sodio dell’acqua Lete è così basso che la povera particella di sodio si ritrova da sola. Ma che poi sarà veramente così basso? Non ce lo siamo mai chiesto veramente, ma la acquistiamo perché il messaggio che ci lascia la pubblicità è che l’acqua Lete fa bene alla salute proprio perché è povera di sodio.
Sappiamo poi che troppo sale (quindi anche troppo sodio) fa alzare la pressione sanguigna, cosa che invece dovremmo evitare per cui pensiamo che beh, consumare un’acqua a basso contenuto di sodio di sicuro, male non fa.
Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza, capire quali sono le caratteristiche dell’acqua a basso contenuto di sodio, i benefici e i casi nei quali può essere meglio scegliere un’altra tipologia di acqua.
Le caratteristiche delle acque a basso contenuto di sodio
Si possono definire commercialmente acque a basso contenuto di sodio (o iposodiche) quelle acque che hanno una concentrazione di sodio < 20 mg/L.
I benefici delle acque a basso contenuto di sodio
Per meglio comprenderne i benefici spieghiamo brevemente quali sono le funzioni del sodio all’interno dell’organismo umano.
Il sodio regola il passaggio di fluidi e dei nutrienti all’interno e all’esterno delle cellule e partecipa alla trasmissione dell’impulso nervoso. Permette all’organismo di mantenere l’equilibrio dei liquidi nella norma, perché interviene nella regolazione del meccanismo della diuresi.
Il fabbisogno di sodio è compreso tra 0,6 e 3,5 grammi al giorno. Con la nostra normale alimentazione è molto semplice arrivare a coprire tale fabbisogno. Succede molto più spesso di assumere un eccesso di sodio piuttosto che un difetto.
Il sodio che assumiamo per via alimentare è contenuto principalmente nel cloruro di sodio, che altro non è che il classico sale da cucina. Non dobbiamo però tenere conto solo del sale che aggiungiamo ai cibi per dare sapidità, ma anche a tutti quei cibi che assumiamo e che sono naturalmente ricchi di sodio: affettati, salumi, prodotti conservati in genere e prodotti sottosale, oltre a pane e prodotti da forno (es. cracker, grissini, ecc.).
Non è sbagliato dire quindi che consumare un’acqua iposodica, in ogni caso, male non fa, perché può aiutarci a tenere sotto controllo l’introito di sodio giornaliero. Può essere quindi consumata da tutti, ma ancora di più è consigliata per le persone ipertese, con problemi renali (es. calcoli, ecc.), epatici e cardiaci, e a tutti coloro che devono seguire una dieta a basso contenuto di sodio.
L’acqua iposodica favorisce poi la diuresi e la depurazione dell’organismo dalle tossine e dai metaboliti in eccesso.
Ovviamente le persone ipertese o con le altre condizioni patologiche sopra elencate, dovranno seguire in primis una dieta a basso contenuto di sodio, nella quale ovviamente l’acqua iposodica può essere un valido supporto.
Quando è meglio non scegliere un’acqua iposodica
Sebbene l’acqua iposodica possa essere consumata da tutti, essa non è però consigliata a coloro che soffrono di pressione bassa, per le quali può essere più indicata un’acqua mediamente mineralizzata e con un contenuto più elevato di sodio e degli altri oligoelementi.
Suggerimento
Che sia del rubinetto o che sia in bottiglia, l’unica bevanda da consumare in abbondanza è l’acqua. Le bevande zuccherate dovrebbero essere limitate a rare occasioni. In alternativa si possono preparare acque aromatizzate, tagliando in piccoli pezzi frutta e verdura fresca e lasciandoli in infusione con erbe aromatiche per qualche ora in frigorifero.