In Italia un bambino su 4 ne è vittima: ma quand’è che un bambino può dirsi sovrappeso? A differenza degli adulti, il cui peso ideale è calato basandosi sull’indice di massa corporea (o BMI), per i bambini il discorso è leggermente più complicato ed è necessario servirsi delle tabelle di percentilli (grafici che mettono in relazione peso e altezza in età pediatrica). Quando il peso del bambino supera del 20% il suo peso ideale (50° percentile) si parla di obesità, nel caso in cui lo superi del 10/20% si tratta di sovrappeso.
Perché nostro figlio è obeso? I fattori di rischio sono molti, ma possono ridursi fondamentalmente a tre: l’alimentazione, lo stile di vita e la familiarità all’obesità.
La cultura della corretta alimentazione inizia in casa, sin da piccolissimi.
Oltre a “quanto” mangia nostro figlio, infatti, dovremmo preoccuparci anche di “come” mangia. Al giorno d’oggi purtroppo le tentazioni (non solo per i bambini) sono tante: merendine piene di conservanti e grassi, bibite gasate, fritti di varia natura, ecc… sono i nemici principali da combattere. I bambini non sanno distinguere tra una buona e una cattiva alimentazione, sarà compito dei genitori dunque fare le scelte migliori per loro.
Dunque sarà importante essere delle mamme e dei papà preparati, soprattutto nel momento della spesa settimanale, stilando una lista al di fuori della quale non si dovrà andare: ricordatevi di fare la spesa con la testa e non con gli occhi!
Se in frigorifero non ci saranno alimenti “cattivi” la tentazione sparirà. Cominciate a pensare alla parola “dieta” non come un sinonimo di “privazione” ma di “sana organizzazione”.
Qualche diritta veloce? Preferire le carni bianche a quelle rosse, introdurre il pesce (meglio se azzurro) nella dieta almeno una volta a settimana, evitare (o ridurre al minimo) bevande gassate e zuccherate, aumentare il consumo di cereali, frutta e verdure, mai saltare la prima colazione, mai associare la carne a formaggi e uova ma mangiarli separatamente, evitare per quanto possibile merende o spuntini preconfezionati dallo scarso valore nutritivo ed eccessivo contenuto calorico…insomma: meglio pane e prosciutto che un pacchetto di patatine. Il secondo fattore di rischio per l’obesità infantile è lo stile di vita, ovvero la sempre più diffusa sedentarietà dei nostri figli.
Anche per i bambini una corretta attività fisica è fondamentale per combattere il sovrappeso. Non dovete per forza iscrivere i vostri bambini a corsi dispendiosi ma basterà una sana e regolare attività aerobica come una passeggiata, un giro in bicicletta o sui pattini, per stare bene. E la cosa vale anche per voi che li accompagnerete!
Il terzo fattore di rischio dell’obesità infantile è la familiarità (o ereditarietà). Secondo i dati diffusi dall’ISTAT, infatti il 25% dei bambini sovrappeso ha un genitore obeso o in sovrappeso, mentre la percentuale sale a circa il 34% quando sono obesi o in sovrappeso entrambi i genitori.
Come sempre, quindi, ricordiamoci che la prevenzione è la cura migliore, anche e soprattutto per i più piccoli.
Dott.ssa Monica Giovacchini