Un perfetto secondo piatto ma anche un accompagnamento indissolubile al tanto noto risotto allo zafferano: l’ossobuco è una taglio trasversale dello stinco di vitello da latte solitamente cotto in umido. Noto come “òs büs” nel dialetto milanese, nel dicembre 2007, ha ottenuto la Denominazione Comunale (De.Co) del Comune di Milano. Nonostante necessiti di una cottura lenta, non è un piatto complesso da realizzare. Quello che lo rende davvero speciale è la sua tenerezza dovuta sia al taglio sia al suo metodo di cottura. Da tradizione la ricetta originale lo vuole “bianco” anche perchè il pomodoro è stato importato solo in un secondo momento in Europa. Ingredienti:
Procedimento: Preparate in una ciotola la farina e infarinate l’ossobuco. Prendete un tegame abbastanza largo e lasciate appassire a fiamma bassa 10 g di burro e mezza cipolla. Aggiungete la carne e lasciatela rosolare da ambo i lati e, dopo qualche minuto, bagnatela con il vino. Quando sarà totalmente evaporato, aggiungete pepe e sale. A questo punto aggiungete un po’ di brodo di carne precedentemente preparato, chiudete con un coperchio e abbassate la fiamma. Lasciate andare per 1 ora e mezza continuando a girare e aggiungendo, all’occorrenza, altro brodo. Nel frattempo, su un tagliere e con l’aiuto di un coltello a lama affilata, preparate un trito di aglio, scorza grattugiata di un limone e prezzemolo (che si chiama gremolada). Poco prima di spegnere l’ossobuco aggiungete il trito nella pentola e lasciate andare ancora qualche minuto. Aggiungete anche il burro restante: una volta sciolto e amalgamato il tutto il nostro ossobuco sarà pronto!
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